Lo scorso 24 febbraio, l’AREL ha organizzato un seminario-webinar sul tema “Algoritmi e regolazione, a partire dai settori energia e clima”.
Si tratta per certo di una delle principali frontiere di evoluzione del framework operativo della regolazione economico-sociale in generale e di quella applicata ai settori energia e ambiente in particolare, così come della strumentazione che promette, in termini generali, di portare le maggiori innovazioni game changing nelle performance dei sistemi regolati.
L’Autorità per la Regolazione di Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha, con un recente provvedimento, riconosciuto l’applicabilità di modelli di procedura di self audit anche al settore della regolazione del servizio idrico integrato.Più specificamente, si tratta della deliberazione 21 luglio 2020, n. 284/20, riguardante i procedimenti attraverso i quali ARERA dovrà selezionare il secondo elenco di interventi necessari e urgenti per il settore idrico ai fini dell’aggiornamento della sezione “acquedotti” del Piano nazionale di cui all’articolo 1, comma 516, della legge n. 205/2017.
La procedura di self audit, ben si può dire la procedura di self audit sviluppata e proposta da ILM (peraltro secondo un orientamento già oggettivamente anticipato da ARERA con l’approvazione del Quadro Strategico 2019-2021) è stata consolidata, con una misura adottata lo scorso 3 dicembre, dall’Autorità per la Regolazione di Energia Reti e Ambiente (nel seguito, solo, ARERA) tanto come elemento dell’assetto organizzativo della regolazione, quanto come modalità alternativa di adempimento ai vincoli di separazione funzionale. Il provvedimento riguarda solo, e strettamente, le imprese che hanno a suo tempo scelto di partecipare alla sperimentazione adottando la procedura messa a punto da ILM.